Il linguaggio figurativo di Raffaello fu percepito fin da subito come inevitabilmente destinato a cancellare, in nome della sua suprema armonia, ogni altra opzione. Per far conoscere le proprie invenzioni, l’artista incorporò nella propria bottega l’incisore Marcantonio Raimondi: tradotte a stampa, le figure di Raffaello furono imitate da ceramisti, miniatori e pittori. Al contempo, i pontefici utilizzarono le opere del Sanzio come straordinari veicoli per l'affermazione della proprie identità politica.
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